NEWS ORTICOLTURA


23/07/2015 Comunicato stampa VICERMINISTRO OLIVERO: ORTOFRUTTICOLTURA PONTINA UN COMPARTO D'ECCELLENZA DA CONOSCERE E SOSTENERE

23/07/2015 Comunicato stampa

 

VICERMINISTRO OLIVERO: ORTOFRUTTICOLTURA PONTINA UN COMPARTO d'eccellenza da CONOSCERE E SOSTENERE

 

Frutta ed ortaggi protagonisti della Festa Democratica di Latina: dati produttivi, semplificazione dei controlli in agricoltura e ruolo delle Organizzazioni dei produttori.

 

8.000 ettari di frutteti di kiwi, 3500 di serre ed una produzione da record che pone la provincia di Latina ai vertici delle classifiche ortofrutticole del nostro Paese. A Latina si produce circa il 40% del kiwi nazionale, il 60% dello zucchino, il 40% del cocomero oltre che100mila tonnellate di verdure per l'export. Numeri da capogiro che pongono la provincia pontina ad essere leader del settore ma che, poco conosciuti e divulgati, non sostengono l'autorevolezza del settore che così perde occasioni di sviluppo. Questo è quanto è emerso nel corso della tavola rotonda tenutasi presso la Festa Democratica di Latina alla presenza di Andrea Olivero Viceministro delle Politiche Agricole e di Vincenzo Falconi  Direttore di Italia Ortofrutta,  moderata dal giornalista Massimo Agostini del Sole 24 ore, organizzata da Enrico Barcella a cui hanno partecipato tecnici e operatori del settore. Il ruolo fondamentale delle Organizzazioni di Produttori nell'ambito dell'ortofrutticoltura pontina, è stato il tema toccato da Vincenzo  Falconi che ha sottolineato come queste destinino gli aiuti UE previsti per i programmi operativi alla creazione di sviluppo. Ad ogni OP ha ricordato Falconi viene finanziato a fondo perduto circa il 4,6 % della VPC  (valore della produzione commercializzata) e si tratta, per le OP già riconosciute sul territorio pontino, di oltre 18 milioni di euro annue, che potrebbero aumentare se tutti gli agricoltori si aggregassero. Uno stimolo all'associazione comunque verrà ora con la nuova PAC 2014-2020, ha continuato Falconi, soprattutto se il governo confermerà percorsi preferenziali destinati alle OP. L'agronomo Cinzia Lamberti ha portato un contributo fondamentale al dibattito esponendo i dati sulle superfici e produzioni pontine tratti dall'indagine da lei effettuata presso operatori del settore. Le risultanze tracciano un ritratto dell'orticoltura Pontina di grande rilevanza che comporta la coltivazione di oltre 3500 ettari in serra e 2000 in pieno campo con la produzione di oltre 400 mila tonnellate di ortaggi. Numeri che testimoniano anche una grande distanza, ha rilevato Lamberti, con i dati ufficiali che decisamente sottostimano il fenomeno,  auspicando che le istituzioni si facciano carico di porre in atto un sistema di rilevamento certo e puntuale. Necessità di sostegno allo sviluppo e alla semplificazione burocratica sono stati invece posti da Giovanni Carotenuto presidente della OP  SOTEA, che con  100 ettari e 30 soci esporta i propri prodotti in tutta Europa. Il comparto del Kiwi è stato rappresentato dal Massimo Baldan dell'OP ZEOLI di Cisterna di Latina che associa 70 imprese, commercializza 14.000 tonnellate di prodotto il 70% del quale è esportato in tutto il mondo, Cina, Stati Uniti e Nuova Zelanda compresi. Baldan ha sottolineato l'importanza di associare il prodotto al territorio e da ha annunciato  il rilancio del marchio "KIWI LATINA IGP" che purtroppo da 12 anni non è riuscito ad emergere ma che ora con un programma di modifiche è pronto a ripartire. L'agroindustria, altra eccellenza del territorio, è stata rappresentata da Paolo Cappuccio responsabile del controllo qualità della OP San Lidano di Sezze che con 30 milioni di euro di fatturato rappresenta un'eccellenza del comparto a livello nazionale. Un'azienda che "fa bene all'agricoltura" perché come ha sottolineato Cappuccio da valore aggiunto alle produzioni e contribuisce al fatturato agricolo del territorio per oltre  12 milioni di euro e che ora, con la nuova normativa sulla quarta gamma che entrerà in vigore il 12 agosto garantirà ancore maggiore sicurezza per il consumatore. Ad ampio raggio l'intervento del Viceministro Andrea Olivero che di fronte alla rappresentazione del territorio ha dato risposte puntuali e precise. In merito alla richiesta di sostegno all'aggregazione ha sottolineato l'impegno del governo a supportare gli incentivi per lo sviluppo e non quelli per il solo sostegno al reddito puntando in maniera particolarmente anche al ricambio generazionale. Per quanto riguarda la semplificazione dei controlli ha ribadito la recente firma del decreto che istituisce il RUC (registro unico dei controlli) dove dovranno affluire a  tutte le sintesi documentali di tutti gli accertamenti effettuati dai vari enti evitando così le duplicazioni con notevoli sgravi per le aziende. E, sempre sulla semplificazione ha annunciato che come per il settore vitivinicolo è in corso la redazione del testo unico delle norme per produrre, commercializzare, etichettare e controllare il settore ortofrutticolo. Lo sviluppo dell'ortofrutta pontino ha concluso il Viceministro passa infine anche attraverso la corretta comunicazione a sostegno del produttore ma anche del consumatore. Un prodotto d'eccellenza quale quello pontino deve essere comunicato per stimolare i consumi di ortofrutta istituendo un nesso di fiducia reciproca tra territorio e consumatore garantito dalla massima tracciabilità.

 

23/07/2015

Enrico Barcella

 

 

NUMERI PRODUZIONI  ORTAGGI PONTINI (DEST. ITALIA ED EXPORT)

(STIME)

 

ORTAGGIO

SUPERFICIE

SERRA (ha)

SUPERFICIE

CAMPO APERTO (ha)

n. cicli

CAROTE ( NORMALI  E A MAZZETTO)

300

500

1

CAVOLO CINESE

 

10

1

COCOMERO

1200

800

1

KOHLRABI

700

 

1

PAN DI ZUCCHERO

20

 

1

RAPA BIANCA TONDA

150

 

3

RAPA ROSSA

50

 

3

RAPE LUNGHE

100

900

1

RAVANELLI TONDI

400

 

4

SPINACIO

80

 

1

VALERIANA

400

 

4

ZUCCHINO

1800

200

2

TOTALI

5200 (*)

2410

 

 

(*) superfici ripetute, superficie netta  3500 ettari

 

produzione quantitativa stimata di ortaggi  400.000 t   (computando rese minime ad ettaro)

AGRO PONTINO,  ORTAGGI, KIWI E QUARTA GAMMA LE ECCELLENZE ORTOFRUTTICOLE SFIDANO IL  FUTURO

AGRO PONTINO,  ORTAGGI, KIWI E QUARTA GAMMA LE ECCELLENZE ORTOFRUTTICOLE SFIDANO IL  FUTURO

 

L'agricoltura Pontina ha una storia relativamente recente, nasce agli inizi degli anni 30 con la bonifica, ma porta in se il seme dell'antica conoscenza dei migliaia di coloni provenienti da tante regioni italiane. Sono passati solo un'ottantina di anni e dai poderi dell'opera  è nata una delle piu' produttive aree orticole e frutticole del nostro Paese. Dopo l'esodo degli anni 50 e 60 che ha determinato il dimezzamento della manodopera in agricoltura dal 43%del 1950 al 23% del 1967 nell'agro pontino inizia a diffondersi l'orticoltura da reddito: il prodotto dell'orto non è utilizzato per autoconsumo ma diventa preziosa merce da inviare sui mercati e, primo fra tutti quello di Roma e poi quello di Fondi. A cavallo tra gli anni 60 e 70 mentre sulla piana di Sezze si diffonde la coltivazione del carciofo (all'epoca 1200 ettari oggi solo 200) e delle insalate, nel sud pontino compaiono le prime serre. Gli apprestamenti sono rudimentali, in legno, all'interno la coltura del pomodoro che ben presto però lascia spazio allo zucchino che in pochi anni assume una grande importanza tale da essere coltivato oggi in oltre 1000 ettari serre con una produzione stimabile in 400 mila tonnellate anno. Sempre negli anni 70 nel triangolo d'oro costituito dai territori di Terracina, San Felice e Sabaudia grazie alla iniziativa di alcuni  produttori olandesi e tedeschi inizia la coltivazione di ortaggi tipici della gastronomia del Nord Europa. Da quelle prime esperienze, compresa la grande potenzialità di consumo di quei mercati, gli agricoltori pontini, iniziarono a produrre “strani ortaggi”. Fu così che sui terreni più sabbiosi del sud pontino, da novembre a maggio, si cominciarono a coltivare rape lunghe (rettich, turnip), le rape bianche tonde, i kohlrabi (german turnip), i ravanelli tondi (radijs o radish) e lunghi (rode rettich) e le carote a mazzetto (wortelen, carrots with leaves). Ortaggi in gran parte sconosciuti sulle mense italiane, ma apprezzatissime sulle tavole tedesche e del nord Europa. Oggi L’export orticolo dell’agro pontino costituisce una grande risorsa che si stima si estenda su 2000 ettari di terreno di cui almeno la metà in serra, con migliaia di aziende coinvolte e una produzione annua stimata in oltre 80 mila tonnellate. Sempre negli anni 70 mentre nel sud pontino si concretizza l'orticoltura ad est e nord del capoluogo, a Borgo Flora a Cisterna ad Aprilia, inizia la coltivazione del Kiwi che oggi dopo quarant'anni raggiunge gli 8000 ettari di superficie con una produzione 140.000 tonnellate di frutti all'anno. Ma l'orticoltura pontina è in continuo fermento e oltre  alla produzione si segnala il recentissimo sviluppo del settore della trasformazione dell'ortaggio in IV gamma che in pochissimo tempo a visto affermarsi a livello nazionale un' Organizzazione di Produttori setina che si è collocata tra i piu' importanti produttori italiani sia in senso quantitativo che qualitativo.  Insomma l'agricoltura pontina è una realtà economica che merita di essere conosciuta e accompagnata da strategie di sviluppo che comportino una sempre maggiore aggregazione per essere  per affiancata da strutture pubbliche che ognuna per le proprie competenze sia in grado  dare risposte rapide e precise ad un settore trainate dell'economia della  provincia pontina.

 

Enrico Barcella

12/06/2015